Ponteduro Antichità di Ponteduro Carlo
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Via Brugnoli 9/H, Bologna, Bologna, Italia
L’attività della famiglia Ponteduro affonda le sue radici negli anni ’60 quando un giovane Franco Ponteduro, dopo una ventennale esperienza acquisita e consolidata nella città di Roma, rientra in Calabria nel suo piccolo paese d’origine con l’obiettivo di diffondere l’amore e la passione per la bellezza senza tempo dell’antico.
Qui inizia, dapprima con molta fatica, a svolgere questo nobile lavoro facendo sì che fosse apprezzato ed amato prima dagli amici ed in seguito dal pubblico. Crea un attrezzato laboratorio di restauro e, a seguire, un grande spazio espositivo dove è possibile ammirare mobili ed oggetti di varia epoca e provenienza, tutto rigorosamente unico ed autentico.
Nel corso degli anni la crescita dell’attività fa sì che anche i figli possano continuare a svolgere con serietà, costanza e pazienza questo lavoro così nobile ed affascinante. È proprio a questo punto che si decide di ampliare gli orizzonti creando un nuovo punto vendita e restauro nelle vie del centro di Bologna che, grazie all’impegno ed alla determinazione, non tarda ad affermarsi come uno dei punti chiave dell’antiquariato in città.
In entrambe le sedi i locali ospitano il reparto di restauro, dove è possibile effettuare un vero “lifting” del legno, ed un adeguato spazio espositivo di mobili ed altri oggetti pronti per la vendita.
Ponteduro non restaura se non con l’amore, la passione, la competenza e, soprattutto, la cultura di un lavoro fine e delicato, che abbina la qualità dell’alto artigianato alla dovuta distanza per la tentazione del più facile e comodo “tocco industriale”.
Il restauro viene eseguito a richiesta dopo l’acquisto, in maniera che il cliente possa rendersi conto dello stato originario del pezzo e poi apprezzarne l’autenticità ed il restauro effettuato.
Visitare il laboratorio Ponteduro e le sue ammirevoli opere in vetrina può contribuire non solo a riempire gli occhi di meraviglia, ma anche a diffondere l’amore per un’attività che non rinuncia neppure al restauro di “vecchie cose” che giacciono abbandonate o dimenticate in vecchie case e palazzi.