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Epoca

XIX secolo

Misure

56 x91

Descrizione

XIX secolo

Veduta di campo San Zanipolo

Olio su tela, cm 56 x 91

Con cornice, cm 82 x 116

Campo Santi Giovanni e Paolo, in gergo veneziano conosciuto maggiormente come campo San Zanipolo, è uno dei campi più ampi di Venezia, situato nel sestiere di Castello, al confine con quello di San Marco. Al centro del campo, su un basamento di marmi policromi, vi è il monumento equestre dedicato a Bartolomeo Colleoni opera del Verrocchio. L’imponente chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, chiamata anche San Zanipolo in dialetto veneziano, chiude l’angolo con la Scuola Grande di San Marco che si sviluppa anche lungo le fondamenti del rio adiacente: presso questo importante luogo di culto sono racchiusi alcuni dei più celebri capolavori dell’arte veneziana, primo tra tutti il Polittico di San Vincenzo Ferrer, eseguito da Giovanni Bellini nel 1464. Al fianco della chiesa vi è l’entrata principale e, quindi, la facciata, dell’ospedale della città. È questo suggestivo scorcio di città ad essere raffigurato in questo bel dipinto ottocentesco. L’opera cattura l’atmosfera unica della città lagunare, con le sue acque scintillanti, le gondole che solcano i canali e i palazzi che si riflettono sull’acqua. Il termine Vedutismo derivava proprio dal soggetto principale rappresentato, le cosiddette vedute, cioè suggestive panoramiche impresse su tela dai grandi pittori dell’epoca. Esse si differenziavano dai precedenti quadri di paesaggio proprio per la loro natura fortemente realistica, la loro quasi maniacale attenzione al dettaglio e la totale preponderanza dell’elemento paesaggistico: precedentemente al vedutismo, infatti, i paesaggi erano pressoché utilizzati esclusivamente come panorami, cioè sfondo per la rappresentazione di uomini, donne o animali, che rimanevano al centro della scena. Questa nuova corrente artistica portò invece proprio il paesaggio ad assumere il ruolo di protagonista dell’opera. Le ragioni di tale successo sono da cercarsi soprattutto nell’usanza del Grand Tour, il viaggio compiuto dai giovani rampolli della nobiltà europea alla scoperta del continente, che aveva come meta preferita proprio l’Italia: Firenze, Roma, Napoli e ovviamente Venezia, la città più in voga di tutto il Settecento e l’Ottocento, dove gli inglesi rimasero estasiati dal “decadente fascino italiano”. I principali fautori del vedutismo erano soliti utilizzare la camera ottica, preziosissimo strumento che permetteva di rappresentare la realtà in maniera lenticolare. A Venezia, il vedutismo mostrò segni sorprendenti di originalità, proiettandosi tra visioni anticipatrici del romanticismo e l’assoluta fedeltà al dato reale, naturale o architettonico. I meravigliosi paesaggi sulla laguna ed i monumenti e palazzi unici che la popolano erano, infatti, un meta imperdibile per i nobili dell’epoca ed un soggetto insostituibile per i pittori vedutisti. Il suggestivo scorcio di San Zanipolo ha catalizzato l’attenzione di vari artisti tra Settecento ed Ottocento: ci basti pensare a Canaletto, Bellotto, Guardi e Domenichini.

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