India, XIX secolo
Nel concetto indù della divina trinità, o trimurti, Shiva è generalmente menzionato come il “distruttore”, accanto a Brahma, il “creatore” e Vishnu, il “conservatore”.
L’altare devozionale raffigura una delle innumerevoli emanazioni del dio Shiva saldamente eretto a gambe tese e sui piedi senza alcun tipo di piegamento o torsione. Questa posizione è chiamata samabhanga o samapada-sthanaka ed esprime il pieno controllo carico di energia interna. Le spalle larghe e le braccia forti e possenti rafforzano questa espressione di potere controllato nel giovane corpo di Shiva. Le mani impugnano i suoi attributi e una testa mozzata giace in prossimità della base.
In alcune parti la superficie del metallo risulta abrasa dalla consunzione in seguito al perdurare dei puja rituali. Tracce di polvere di sandalo sono visibili tra gli interstizi e sedimentate in prossimità dei piedi sulla base.
L’altare realizzato in fusione di bronzo a cera a perdere è di ottima qualità e in buone condizioni.
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