Settecento
con cornice 92 x 78 cm
Louis Michel van Loo (Toulon 1707– Parigi 1771) attribuibile
Ritratto di nobildonna con il suo cagnolino
Olio su tela (79 x 66 cm. – con cornice 92 x 78 cm.)
Qualitativo ritratto raffigurante un’elegante nobildonna di origini francesi, presumibilmente appartenente alla ricca corte di Versailles durante il regno di Luigi XV; si tratta di un’opera che rispecchia in toto le qualità pittoriche nonché la raffinatezza dello stile compositivo del francese Louis Michel van Loo (1707- 1771), ritrattista tra i più significativi del suo tempo, per questo richiesto dalle più blasonate corti europee.
L’opera, riprendendo la formula tradizionale per i ritratti dei membri dell’aristocrazia, mostra l’effigiata a mezza figura, leggermente rivolta verso destra e con lo sguardo diretto allo spettatore.
La donna, dal portamento regale, è qui ritratta intenta ad ultimare il rituale di bellezza quotidiano, indossando una mantellina durante il trucco, che deve essere stato appena ultimato poiché si nota la cipria rosata sulle gote. Tale lussuoso indumento lascia intravedere un corsetto dall’audace scollatura, in seta e pizzo, ed un abito color corallo terminante con ampi polsini a jabote. I capelli sono stati raccolti secondo la moda alla francese in una pettinatura che evidenzia i tratti del viso.
Terminato il suo riturale di bellezza, la donna è intenta a togliersi la mantellina con una mano, un gesto elegante che ne enfatizza la posa nobiliare.
Al suo fianco è raffigurato il piccolo cagnolino da compagnia, seduto sopra un cuscino di velluto blu con rifiniture dorate.
La tela potrebbe essere stata realizzata in occasione di un matrimonio, celebrando con eleganza il ruolo di un’esponente dell’aristocrazia. La presenza dell’animale domestico raffigurato in braccio aveva infatti un significato preciso: la fedeltà che del cane è una caratteristica così nota, dichiarava al contempo le virtù dell’effigiata.
Louis Michel van Loo (Toulon 1707– Parigi 1771) era figlio del pittore Jean Baptiste van Loo, presso cui studiò a Roma e Torino. Frequentò L’Accademia di Parigi, presso la quale vinse nel 1726 il primo premio di pittura. Nel 1728 tornò a Roma, dove conobbe Francois Boucher. Nel 1732, passando per Torino, fece ritorno a Parigi. Nel 1737 van Loo divenne pittore di corte a Madrid succedendo a Jean Ranc. In quella città nel 1752 fu uno dei membri fondatori dell’Accademia delle Belle Arti. Nel 1753 tornò ancora una volta a Parigi, dove lavorò al servizio della corte reale. Nel 1765 fu nominato direttore dell’École Royale des Élèves Protegés presso l’Académie Royale.
L’opera è presentata con una stato di conservazione eccellente, con una cornice in legno dorato.
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