Placca in argento del XIX secolo raffigurante l’Immacolata

Genova, Inizio XIX secolo
Immacolata
Placca in argento, cm 26 x 30

La figura della Vergine vincitrice del peccato è una delle più fortunate immagini mariane: diffusa già nel Rinascimento anche grazie alle incisioni tedesche, dilaga ampiamente nel XVII secolo, diventando il paradigma ufficiale per il dogma dell’Immacolata Concezione, ratificato, come articolo di fede, solo nel 1854 da papa Pio IX. La posa della Vergine Maria è aggraziata e di estrema naturalezza; la sua figura, dal volto candido e delicato incorniciato dai morbidi capelli con la scriminatura centrale che ricadono morbidamente sulle spalle, è ammantata dalla caratteristica veste che le avvolge il corpo, con panneggi falcati e corposi. Non mancano gli attributi tipici di questa iconografia: la mezzaluna crescente, con le punte rivolte verso il basso, antico simbolo di castità e riferimento alla superiorità della Madonna sul mutare dei destini e delle situazioni, e il serpente, motivo che ricorda le parole dette da Dio al serpente nell’Eden (Gen. 3, 15) Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa… I questa frase i teologi medievali vedevano un annuncio della venuta della Nuova Eva, che avrebbe sconfitto Satana, il serpente. La Vergine Immacolata è sostenuta da tre teste di cherubino alla base della sua veste.
La lamina in argento è lavorata con la tecnica dello sbalzo, per la quale si impiegavano solitamente metalli malleabili come ottone, stagno, oro o argento. Lo sbalzo si realizza lavorando, con ceselli di diverse forme e misure, la parte interna della lamina, adagiata sopra una superficie molle, così da permettere la progressiva deformazione del materiale lavorato. In questa maniera, l’artista esegue l’opera in “negativo”, modellando delle concavità, grandi o piccole, nella lastra del materiale, le quali risulteranno a lavoro ultimato poste in rilievo. I dettagli più minuti del disegno si ottengono lavorando con ceselli e bulini la superficie a vista. Il passo finale consiste nel rinforzare la lamina evitando che il disegno in rilievo realizzato possa deformarsi con l’uso successivo. Secondo la natura del materiale lavorato, ciò si può ottenere indurendo il pezzo o riempiendo il vuoto del rovescio con un materiale malleabile come cera, gesso o gomma sufficientemente duri da non permettere la deformazione del disegno modellato in rilievo.

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