Pittore italiano (XIX sec.) – Allegoria satira del papato e impero austriaco.

Pittore italiano (XIX sec.) – Allegoria satira del papato e impero austriaco.

28,5 x 24 cm senza cornice, 32 x 26.5 con cornice.

Olio su tavoletta, in cornice in legno dorato.

Condition report: Buono stato di conservazione della superficie pittorica.

– Questo piccolo dipinto della nostra collezione che, a prima vista, appare come un innocua parodia umoristica, simboleggia in realtà fatti storici realmente accaduti. Proviamo a leggere la scena: il camino acceso, il galletto morto e i dettagli degli oggetti sparsi conferiscono una sensazione di disordine e/o critica sociale. Il gatto col copricapo che ricorda la mitra papalina è evidente riferimento alla Chiesa Cattolica. La scimmia indossa l’elmo tipico dell’impero Austro Ungarico. La donna con aureola “INTENT” potrebbe rappresentare la volontà umana di controllare i fatti che stanno accadendo, vegliando su di loro, non solo moralmente, ma anche con l’intento, in caso di necessità, di intervenire direttamente (questo potrebbe essere il significato del bastone che tiene in mano la donna). I fatti dicevamo: i fatti sono storici e probabilmente si riferiscono alla repressione dei moti di liberazione nazionale all’interno dell’impero Austro Ungarico alla metà dell’800 di Boemi, Slovenie Croati. In questo frangente, la gerarchia cattolica locale ha sostenuto le autorità imperiali, condannando e ostacolando le rivendicazioni di autonomia e indipendenza di questi popoli. Ciò è avvenuto nell’indifferenza quasi totale della Chiesa di Roma, che in zona aveva forti interessi politici e commerciali e non voleva urtare la suscettibilità dell’imperatore. In verità qualche voce si era levata nello Stato Pontificio, ma messa subito a tacere dall’alto. La storia narra, dunque, che la Chiesa ha dato una grossa mano all’Impero e il gatto che leva le castagne dal fuoco lo testimonia nel ns. dipinto. La Chiesa, perciò, si è resa connivente con i soprusi dell’Impero che ha soffocato nel sangue (il gallo sgozzato), i movimenti rivoluzionari dell’epoca, venendo meno alla carta sui diritti dell’uomo stesa a Parigi, nel 1789, durante la rivoluzione francese. Proprio questo è l’ultimo documento che troviamo nel nostro dipinto: il trattato sui diritti umani, scritto in francese, che proprio qui troviamo a terra, stracciato. Oltre al gatto l’astuzia, la scimmia l’inefficienza e la corruzione, resta fortemente dominante nel dipinto, la figura allegorica della donna (l’Europa?) che minaccia col bastone di intervenire, ma che non lo farà mai.

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