Seicento
incorniciato 92 x 127
Pieter de Witte, detto anche Peter Candid (Bruges, 1548 – Monaco, 1628) – Bottega/Scuola
L’Annunciazione
olio su tela
(cm): 79 x 110 – incorniciato 92 x 127
Siamo lieti di presentare un’opera di fascino, collocabile agli inizi del Seicento, che si ispira al prototipo dell’Annunciazione ideato intorno 1586-1595 da Pieter de Witte, detto anche Peter Candid (Bruges, 1540/1548 – Monaco di Baviera, 1628), andato perduto ma reso celebre grazie ad un incisione realizzata e pubblicata da Jan Sadeler I (1550-1600).
Pittore di origine fiamminghe con forti affinità alla cultura italianizzante cinquecentesca, De Witte affronta numerose volte il tema dell’Annunciazione, rivelando la conoscenza del manierismo sia romano che fiorentino, ereditato dal suo soggiorno italiano. Alcune di tali opere sono oggi custodite in vari musei internazionali, oltre alle opere autografe o di bottega che è possibile individuare in numerose raccolte pubbliche o private; a riguardo possiamo menzionare le seguenti:
– Museo Nazionale di Praga [1] https://sbirky.ngprague.cz/en/dielo/CZE:NG.DO_5348
– Accademia Carrara di Bergamo, Angelo Annunziante e Vergine Annunziata [2]
https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/C0050-00187/
https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/C0050-00188/
– Museo Nazionale Finlandese, Helsinki https://www.kansallisgalleria.fi/fi/object/623740
– Proprietà privata, ente religioso Bergamo (ambito bergamasco)
https://dati.beniculturali.it/lodview-arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0300206377.html
[1] Pieter de Witte (bottega), Annunciazione, Museo Nazionale di Praga
[2] Pieter de Witte, Vergine Annunciata/ Angelo annunziante, Bergamo, Accademia Carrara, 1600 – 1610
Osservandone la composizione, possiamo ammirarne lo schema iconografico piuttosto consolidato, con le due figure immerse in un’atmosfera quasi di sogno: l’Arcangelo Gabriele sulla sinistra, di una bellezza eterea, appare imperioso mentre porge il supremo annuncio alla Vergine Maria, che lo accoglie con gli occhi bassi, composta nel suo stupore; sorpresa nell’atto di leggere un libro, ricevere i gigli bianchi, simbolo di purezza e castità, mentre in altro appare la colomba, emblema dello Spirito Santo, avvolta da un bagliore di luce.
Ispirato, come già anticipato, al prototipo del pittore fiammingo, il dipinto viene qui ripreso piuttosto fedelmente e può essere pertanto accostato alle numerose repliche e derivazioni del dipinto – alcune delle quali oggi non più rintracciabili – ascritte alla bottega del De Witte; in particolare, la sua esecuzione va a nostro avviso ricondotta ad uno dei numerosi allievi che gravitarono attorno al suo operato e, dati i caratteri stilistici, attivo quasi certamente in Italia.
Nel nostro caso infatti, pur osservando una stesura preziosa dalle tonalità brillanti, il ductus nordico tipico dell’artista è qui addolcito da influenze manieriste italiane, con echi che rimandano alla pittura toscana di inizio Seicento. Pieter de Witte visse infatti per un periodo della sua vita in Italia, documentato stabilmente a Firenze, tanto che il suo nome venne italianizzato in Pietro il Candido, appunto per rievocare la sua lunga esperienza artistica nel Bel Paese.
Le condizioni di conservazione dell’opera appaiono eccellenti, con qualche vecchio restauro, lo strato pittorico non presenta alcun tipo di problema.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera viene venduta corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l’Italia che per l’estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.
È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
Contattateci, senza impegno, per qualsiasi informazione aggiuntiva.
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