Joe Colombo, Novecento
Laminato, acciao inox, cm 131 x 131 x 70(h)
Joe Colombo (Milano 1930 – 1971)
Tavolo da gioco “Poker”
Laminato, acciao inox, cm 131 x 131 x 70(h)
Tavolo da gioco progettato nel 1968 dal celebre designer Joe Colombo, prodotta da Zanotta, con doppio piano in laminato stratificato, panno verde bordato in pelle su gambe in acciaio inox, Vincitore del premio BIO 5 Ljubljana nel 1973. Uno degli esmpi di successo internazionale del design italiano tanto da essere esposto al Metropolitan Art Museum di New York.
Joe Colombo è stato un designer e architetto italiano, nato a Milano nel 1930. Nei primi anni Cinquanta entra nel gruppo di pittura nucleare con Enrico Baj. Studia all’Accademia di Belle Arti di Brera e al Politecnico di Milano. Nel 1961, abbandonata la professione di scultore e pittore, apre uno studio di design a Milano. Nel 1964, alla XIII Triennale di Milano ottiene la Medaglia d’Oro.
Partecipa alla XIV Triennale di Milano, in cui in uno spazio interamente dedicatogli, espone nuove proposte di design d’interni, tra cui il celebre Sistema programmabile per abitare.
Nel 1963 vince la Medaglia d’Oro alla Triennale di Milano con la lampada da Tavolo acrilica, attualmente parte integrante della collezione permanente del Museo d’Arte Moderna di Filadelfia.
Nel 1967 vince il Premio Compasso d’Oro per la lampada Spider, prodotta da OLUCE. Nel 1968 ottiene il Design International Award a Chicago. Nel 1970 vince il Premio Compasso d’Oro per un Condizionatore d’aria prodotto dalla CANDY. Nel 1971 il Boby, prodotto per B-Line, vince il Primo premio allo SMAU di Milano. Figura cruciale degli anni Sessanta ed esempio di uomo neo-rinascimentale del periodo, capace di eccellere in più di un settore, è Joe Colombo (Milano, 1930-1971).
Nato pittore, convertito all’architettura, Joe Colombo è famoso soprattutto per i suoi habitat innovativi e per i suoi progetti d’interni (negozi, soggiorni e blocchi cucina componibili), oltre che per una serie di oggetti di piccola scala, creati per proprio piacere personale, come le sue pipe. Per promuovere un nuovo stile edonistico e personale, il suo design sfruttava le nuove tecnologie produttive degli anni Sessanta (soprattutto dell’industria milanese delle materie plastiche). Il suo lavoro incoraggiava l’utente a partecipare attivamente ad alcuni progetti, giocando con la disposizione e la combinazione modulare del design. Tratto distintivo della sua opera è la possibilità per l’utente di interagire con il proprio corpo e le sue esigenze, attraverso oggetti mutevoli e non-monumentali.
Nel 1972, poco dopo la sua prematura morte, il suo progetto di Unità arredativa globale viene esposto alla mostra Italy: The New Domestic Landscape che si tiene al MOMA di New York.
Nel 1984 si tiene al Musée d’Art Moderne di Villeneuve-d’Ascq una sua retrospettiva.
Dal 16 settembre al 18 dicembre 2005 presso la Triennale di Milano si è tenuta la retrospettiva JOE COLOMBO Inventig the future. Attualmente il suo studio è diretto da Ignazia Favata, che recentemente ha pubblicato un volume sulla produzione del designer milanese.
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