Germania meridionale, primo quarto del XVI secolo, San Rocco

Germania meridionale, primo quarto del XVI secolo 

San Rocco

Legno policromo, alt. cm 114

Nella schiera dei Santi e dei Beati, San Rocco spicca per gli attributi inconfondibili che connotano la sua vita di apostolato tra i malati. Nel presente caso l’iconografia si riassume nel bastone, nel sanrocchino, nel cappello e nella piaga sulla gamba sinistra. Quest’ultima ricorda il morbo della peste che il Santo contrasse nei pressi di Piacenza: è simbolo della carità cristiana. Il bastone richiama invece le lunghe marce del pellegrino: metaforicamente è simbolo del pellegrinaggio della vita, un cammino verso l’eterno. Fatto inusuale, in questa scultura il sanrocchino, tipico mantello corto di tela per proteggersi dalle intemperie, diventa un lungo mantello rosso: è il simbolo della protezione divina. La scultura, databile al primo quarto del XVI secolo, rivela una chiara matrice nordica/sveva, con ogni probabilità una manifattura della Germania meridionale, come si evince dal trattamento particolarmente mosso e ondulato dei capelli, dalle falde cadenti del copricapo, dai calzari e dalla cura analitica dei dettagli altamente realistici.

San Rocco è annoverato come uno tra santi taumaturghi più venerati dai fedeli: nel Medioevo erano usi invocarlo in occasione delle epidemie che frequentemente scoppiavano. Per questa funzione di protettore contro la peste, il santo godette di una notevole fortuna iconografica, tanto che spesso in chiese e cappelle non dedicate precipuamente a lui sono conservate sculture o dipinti che ne ricordano la diffusa devozione.

Nato in una famiglia nobiliare in Francia, a Montpellier, dimostrò subito il desiderio di abbracciare la povertà, tanto che donò i suoi averi ai poveri e si mise in pellegrinaggio verso Roma. Durante il viaggio, scoppiata un’epidemia di peste, si dedicò alla cura dei contagiati, divenendo celebre come taumaturgo. Al ritorno da Roma, ammalatosi lui stesso di peste nelle vicinanze di Piacenza, non trovando alcuno disposto ad assisterlo, si rifugiò in un bosco, dove fu curato da un angelo e da un cane che ogni giorno gli portava del pane rubato dalla tavola del suo ricco padrone; per questa ragione spesso il santo è accompagnato dal cane

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