76x63 cm
Cerchia di Domenico Piola (Genova, 1627 – Genova, 8 aprile 1703)
Madonna con il Bambino e San Domenico
Olio su tela, cm 76,5 x 63,5
Con cornice cm 95 x 83
In questo bel dipinto seicentesco, ai piedi della Vergine e del Bambino è rappresentato San Domenico di Guzmán, fondatore del rigoroso ordine religioso dei domenicani particolarmente attivo nella lotta contro la diffusione delle eresie. Secondo ciò che riportano le sacre scritture, con particolare riferimento ai testi del domenicano Alano della Rupe, databili attorno al principio del XIII secolo, durante la sua peregrinazione volta alla diffusione della parola di Dio in tutta Europa, San Domenico fu rapito da una ciurma di pirati che lo condussero con loro su una nave il cui viaggio in mare aperto era messo in pericolo da un’improvvisa burrasca: in questo frangente, la Vergine si manifestò a Domenico, indicandogli il Santo Rosario come unica salvezza dal naufragio e dalla morte di tutti loro. Il Santo comunicò ai pirati quel monito, essi accettarono, e subito la furia del mare si placò. I pirati furono i primi membri Confraternita del Rosario, la dimora di Maria Vergine sulla terra. Per volontà della Madonna, il Rosario non era più solo uno strumento di salvezza personale, ma un’arma di preghiera comunitaria. A partire dal Basso Medioevo, infatti, la devozione del santo rosario, percepito come strumento di preghiera collettiva e come prezioso antidoto al dilagare delle eresie, si diffonde assai rapidamente per quanto concerne il panorama della cristianità occidentale. Tra il XVI ed il XVII secolo, sono moltissimi gli artisti che scelgono di rappresentare nelle proprie opere il momento in cui la Madonna elargisce il rosario al fondatore dell’ordine dei domenicani: ci basti pensare alla celeberrima Madonna del Rosario eseguita da Lorenzo Lotto per il palazzo comunale di Cingoli oppure alla Madonna con il Bambino e San Domenico di Ludovico Carracci della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Questo dipinto dai colori vividi e dalla composizione dinamica e vorticosa potrebbe essere ascritto ad un membro della cerchia del celebre artista genovese Domenico Piola (1627-1703): da Piola, il pittore in questione pare ereditare vari espedienti sia tecnici che iconografici: le dolci fattezze del Bambino ricordano quelle del capannello di putti del Bacchino e Satiri del museo dell’Accademia Ligustica di Genova mentre la composizione ascensionale del dipinto pare rimandare direttamente a quella della Madonna e San Simone Stok della chiesa di San Pietro di Savona o a quella della Madonna con Gesù Bambino e San Gaetano di Thiene della chiesa genovese di San Giorgio. Il rapporto di commovente intimità e complicità tra la Vergine e il bambino è un dato che accomuna questo dipinto a molti dei più celebri brani della produzione di Domenico Piola: ci basti pensare alla Madonna con il Bambino e i Santi Francesco e Chiara di Palazzo Bianco a Genova
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