Barocco e rococò sono due stili che hanno profondamente influenzato il mondo artistico di tutta Europa per circa duecento anni, rispecchiando appieno i movimenti culturali, politici e sociali delle rispettive epoche.
In entrambi i casi lo sfarzo e il lusso sono i protagonisti, dando vita a opere maestose ed eleganti capaci di travolgere grazie a luminosità e abbondanza di elementi decorativi.
Le due correnti artistiche hanno quindi caratteristiche molto simili e sono spesso considerate analoghe: in realtà le differenze ci sono e verranno analizzate in questo confronto.
Lo stile barocco, storia e caratteristiche
Lo stile barocco è un movimento culturale, ideologico ed estetico nato a Roma a cavallo tra il XVI e XVII secolo e capace di influenzare il mondo delle arti, della letteratura, della filosofia e della musica di tutta Europa fino agli inizi del Settecento.
Il termine barocco non ha un origine ben chiara e si pensa che possa derivare dal termine francese baroque, che significa bizzarro, o dalla parola portoghese barocco, nome di una particolare perla dalla forma irregolare.
L’accezione che gli viene attribuita non è quindi del tutto positiva e fa riferimento allo sfarzo e l’eccesso, a volte considerati di cattivo gusto, che questo stile costantemente ricerca.
Questa corrente artistica, infatti, si sviluppa in un periodo piuttosto turbolento per la società dell’epoca, ossia negli anni della Controriforma, segnati da emendamenti e spinte riformatrici della Chiesa Cattolica in risposta alla nascita della Chiesa Protestante.
Ne deriva quindi una necessità, che trova la sua massima espressione nel mondo dell’arte, di riaffermare ed esaltare la grandezza di Dio e della santità, puntando sul lusso, la teatralità e la drammaticità delle figure rappresentate.
Gli elementi decorativi dovevano esprimere ricchezza e abbondanza e si faceva ampio uso di stucchi e giochi d’acqua.
Gli esponenti più illustri di questo stile sono i maestri Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e il Caravaggio, anche se è difficile fare una selezione data l’enorme quantità di artisti che riesce a emergere in questo periodo.
Gli elementi distintivi dello stile rococò
Lo stile rococò nasce in Francia nel 1715, anno della morte del Re Sole Luigi XIV, e continua a diffondersi e svilupparsi fino al 1789.
Rispecchia appieno i profondi cambiamenti sociali, politici e culturali del Settecento francese ed è per questo che, più che uno stile, può essere definito come un periodo a tutti gli effetti.
Sono gli anni in cui in tutta Europa si diffonde l’Illuminismo, la borghesia acquisisce più potere e consapevolezza distaccandosi dalla corte e gli artisti cominciano a concepire le proprie opere non come manufatti destinati ai palazzi, ma come opere da esporre nei saloni a disposizione di un pubblico proveniente da ogni tipo di classe sociale.
Cosa significa rococò? Il termine deriva dalla parola rocaille, letteralmente giardino roccioso, e fa riferimento all’uso di particolari rocce artificiali, conchiglie e altri elementi naturali per decorare giardini, grotte e fontane.
È uno stile che si basa sull’eleganza e l’asimmetria di forme e proporzioni, rappresentando una raffinatezza portata all’eccesso che ben rispecchia l’ambiente aristocratico e la vita di corte.
Tutto deve esprimere luminosità e sfarzo nello stile Rococò, dando grande importanza agli elementi decorativi e mantenendo una delicatezza e una armonia generali.
I colori più usati sono l’oro e i toni pastello e i materiali di cui si fa uso sono il legno scolpito e lo stucco.
Barocco e rococò, similitudini e differenze
Barocco e rococò sono quindi due stili apparentemente simili, ma che se analizzati nel dettaglio presentano in realtà numerose differenze.
Entrambi sono nati come un’espressione degli ideali politici e sociali del tempo, rispecchiando a fondo un intero periodo storico-culturale.
Il rococò, però, può essere considerato come un’evoluzione dello stile barocco, sia perché venuto dopo cronologicamente, sia perché ne estremizza diverse caratteristiche.
In tutti e due casi assistiamo a una ricerca del bizzarro e del particolare, con un largo uso di componenti floreali, conchiglie e foglie.
Gli elementi decorativi sono predominanti in entrambi gli stili e si punta a rappresentare ricchezza e ridondanza abbondando con specchi, candelabri, arazzi, vasellame e argenteria.
Non mancano i giochi di luce e tra i colori protagonisti un ruolo importante è ricoperto dall’oro.
L’obiettivo nelle due correnti artistiche è esprimere sfarzo e lusso estremo, ma nel rococò troviamo una delicatezza e una eleganza che moderano gli eccessi del barocco.
Quali sono, quindi, le differenze più nette tra questi due stili?
Ecco una tabella che riassume i punti chiave di barocco e rococò:
Barocco | Rococò |
Il re e la nobiltà sono i clienti principali e ci si concentra su chiese e palazzi | Al centro c’è la borghesia e lo scopo è decorare la vita privata, concentrandosi sulle abitazioni |
I temi più ricorrenti sono la santità e l’esaltazione della monarchia assoluta | Si rappresentano scene di vita privata, soprattutto di famiglie borghesi, puntando su felicità e leggerezza |
Linee sinuose | Linee curve e morbide |
Colori forti e brillanti e grande uso dell’oro | Toni pastello e, oltre all’oro, forte utilizzo del bianco |
Arredamento massiccio e mobili simmetrici | Si gioca sulle asimmetrie e i mobili sono più delicati e raffinati |
Sfarzo portato all’eccesso | Lusso smorzato da una delicatezza ed eleganza generali |
Immagini
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Paris Orlando, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons
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Zairon, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons
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