Annunciazione, Girolamo Bonini, detto Anconitano (Ancona, circa 1600 – Bologna 1680)

Girolamo Bonini, detto Anconitano (Ancona, circa 1600 – Bologna 1680)

Annunciazione (o Madonna del Bell’Angelo)

olio su tela (115 x 91 cm. – Incorniciato 134 x 108 cm.)

Opera corredata da expertise del Prof. Emilio Negro

L’opera, certamente commissionata come oggetto di devozione privata, mostra l’Annuncio alla Vergine Maria, episodio evangelico qui impostato sulle due figure ritratte in primo piano, l’Arcangelo Gabriele ad ali spiegate, ritratto di una bellezza sovraterrena, e la Vergine; la vediamo qui ritratta assorta nella lettura di un libro di preghiere con gli occhi rivolti umilmente verso il basso in segno di devozione, mentre un piccolo cherubino le consegna i gigli bianchi, simbolo di purezza e castità.

Nella parte alta della composizione l’immagine austera del Dio Padre, con la colomba irradiata di luce, emblema dello Spirito Santo, circondato da uno stormo di angeli svolazzanti tra le nuvole cariche di intensi bagliori e di giochi di luce, in pieno stile barocco.

Va rimarcato inoltre che l’immagine della madre del Salvatore in atteggiamento delicatamente devoto, con il velo giallo, l’ampio manto blu e il consueto modesto abito rosso da cui fuoriescono i bordi della camicia bianca, è da interpretare come una sorta di tenera allegoria dell’amore sacro.

Il quadro in oggetto è un’interessante replica con varianti della composizione commissionata a Francesco Albani per la cappella Fioravanti, nell’antica chiesa di S. Bartolomeo in Bologna, inaugurata nel 1632, anche conosciuta come la ‘Madonna del Bell’Angelo’, grazie alla sfolgorante bellezza dell’angelo annunziante (fonte: https://baroqueart.museumwnf.org/database_item.php?id=object;BAR;it;Mus12_D;6;it&cp). [1]

Ritornando alla nostra raffigurazione, la sua paternità è pertanto da attribuire ad un talentuoso allievo dell’Albani che ha saputo, al pari del maestro, regalarci una composizione davvero magistrale, sapendo mescolare la lezione naturalistica dei Carracci con le linee arrotondate e il movimento vivace della poetica barocca romana.

Presumibilmente in origine commissionata per decorare le pareti di una cappella gentilizia, è possibile individuarne l’autore in Girolamo Bonini detto Anconetano, (Ancona c.1600 – Bologna 1680 c.), artista poco noto ma di grande talento, attivo prevalentemente a Bologna, ma anche a Roma e a Venezia.

Nella Città delle Due Torri partecipò agli affreschi della Sala Farnese in Palazzo Comunale, dove sotto la direzione di Carlo Cignani dipinse insieme ai non meno bravi Lorenzo Pasinelli, Luigi Scaramuccia e Giovanni Maria Bibbiena.

Composizioni che, come il quadro in esame, sono contraddistinte da una vivacità prorompente e accattivante fino all’ottenimento di una combinazione di effetti luministici e tinte calde, ispirate ai dipinti del maestro Albani ma già stemperate verso cadenze più morbide ormai tendenti al rococò.

[1] Annunciazione, Francesco Albani (Bologna 1578-1660), (Chiesa dei Ss. Bartolomeo e Gaetano), 1632

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto completato di una piacevole cornice antica e corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

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