Epoca
Seicento
Misure
in cornice 94 x 113 cm
Descrizione
Claude Vignon (Tours, 1593 – Parigi, 1670)
La buona ventura
La buona ventura
Olio su tela (65 x 84 cm. – in cornice 94 x 113 cm.)
L’opera è corredata da studio critico redatto dal prof. Emilio Negro (Bologna)
Dettagli completi dell’opera direttamente al seguente – link –
Il soggetto immortalato in questo intrigante dipinto, definito ‘La buona ventura’, è una scena di vita quotidiana a cui, nelle affollate strade del centro di Roma dell’epoca, avremmo assistito frequentemente.
I protagonisti della tela sono una giovane chiromante ed un nobile ben vestito che si fa predire il futuro, attraverso la lettura della mano. Il gentiluomo, che ascolta curioso il responso e con un pizzico di malfidenza stringe tra le mani la sua collana d’oro, viene nel frattempo derubato da un complice della donna, intento a sfilargli il borsello dalla tasca.
Nonostante questo tipo di dipinti fossero destinati alla decorazione delle dimore degli aristocratici romani, che con un pizzico di autoironia si rivedevano nella figura del grullo malcapitato, erano in realtà forieri di messaggi moraleggianti. Tra i tanti proposti vi era certamente il monito verso la bramosia di conoscere il proprio destino senza rispettare la priorità della volontà divina che lo determina, affidandosi per questo a scaltri ciarlatani.
C’è da dire che, sebben siano passati oltre quattro secoli e naturalmente siano cambiate certe dinamiche, questo soggetto appare estremamente attuale.
Chiaramente ispirato alla Buona Ventura dipinta dal Caravaggio, il dipinto si inserisce in quel filone di scene desunte dalla vita di strada prediletta dal pittore e che, data la fortuna collezionista già all’epoca, furono sovente rielaborate da molti artisti, considerate un tema stimolante e ricco di risvolti psicologici.
In particolare, l’opera in esame è attribuita al pittore francese Claude Vignon (Tours 1593 – Parigi 1670), da collocarsi presumibilmente durante i suoi anni trascorso a Roma, prima del suo ritorno a Parigi, mostrando la magistrale interpretazione dell’artista dell’opera ideata da Caravaggio.
Dopo la sua formazione a Parigi da Jacob Bunel, uno dei maestri più famosi del regno di Enrico IV, si trasferì infatti a Roma intorno al 1609-1610, facendo parte di quella numerosa comunità di pittori francesi, tra cui Simon Vouet e Valentin de Boulogne, che lavoravano a Roma studiando e traendo ispirazione sia dai soggetti che dall’impianto stilistico del Merisi.
Il suo stile amalgama pertanto al tenebrismo di matrice caravaggesca una raffinatezza formale e cromatica ereditata dai manieristi fiamminghi. L’uso sapiente dei giochi di luce poi, che possiamo ritrovare anche nella nostra tela, ricorda infatti le opere del Merisi lasciando però inevitabilmente trasparire la sua origine francese che non abbandonerà mai nella sua pittura.
L’attenzione al dettaglio è altissima, come ben si evince osservando le pieghe degli abiti, la plissettatura della camicetta, il velluto della casacca del giovane e la piuma che sono resi magistralmente con assoluta capacità tecnica. Pur trattandosi di un dipinto appartenente al periodo chiaro di Caravaggio, la luce inizia a creare un’atmosfera teatrale e intensa. Sulla parete dietro le figure, la luce radente proiettata crea una sferzata obliqua che anima lo sfondo ed i personaggi sono messi in forte evidenza attraverso l’uso di contrasti di luminosità. Il formato orizzontale del dipinto è idealmente diviso simmetricamente in due metà verticali che interrompono la simmetria del dipinto.
In condizioni generali buone, considerando l’epoca del dipinto; Si notano dei piccoli ritocchi sparsi e qualche svelatura della superficie pittorica, con qualche zona senza pigmento.
Il dipinto è venduto assieme ad una piacevole cornice del XIX secolo.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera viene venduta corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
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È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
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