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Epoca

XVII

Misure

olio su tela cm 73,5 x 61,5

Descrizione

La tela è in perfetto stato di conservazione con la sua cornice dorata coeva

L’opera viene vendurta corredata da un expertise del Prof. Giancarlo Sestieri

La tela è impostata su un’originale idea compositiva, dominata da un’ albero dai grandi tronchi che inquadrano come quinte lo spazio dedicato alle figure. Il dipinto mostra la significativa influenza esercitata da Salvator Rosa sulla formazione di Locatelli, come si evidenzia nell’impaginazione dal basso verso l’alto e nella posa quasi teatrale delle figure dei soldati romani, frutto probabilmente della conoscenza diretta della serie di stampe rappresentanti militi e guerrieri realizzata dal maestro napoletano.

Il pittore nasce a Roma nel 1695, della sua formazione avvenuta con il padre Giovanni Francesco e suo zio Pietro Lucatelli nato a Roma nel 1634, possediamo scarne notizie. Sappiamo anche di un periodo d’apprendistato presso il pittore di marine Monsù Alto. In seguito sarà presso il paesista Fergioni sino al 1712, probabilmente in compagnia di Paolo Anesi (Roma, 1697 – 1773). Locatelli dopo questa data fu attivo in piena autonomia e accreditato presso le più note famiglie romane, quali i Ruspoli, gli Albani, gli Ottoboni e i Colonna, che furono i suoi principali mecenati, ma senza dimenticare le commissioni Savoia per tramite di Filippo Juvarra, che gli ordinò di rappresentare le facciate nord e ovest del Castello di Rivoli. Il pittore si inserisce nel difficile ambiente artistico capitolino al meglio, producendo paesaggi di fantasia dal carattere archeologico sull’esempio di Giovanni Ghisolfi, van Bloemen, vedute realistiche e arcadiche, sino a raffigurare composizioni sull’esempio di Salvator Rosa e scene popolaresche che influenzarono Paolo Monaldi. Il paesaggio in esame, databile al terzo decennio del XVIII secolo, su un impianto scenico di memoria dughettina e Rosiana, bene esprime la sensibilità paesistica del pittore, visibile nel ductus pittorico e nell’atmosfera rarefatta e chiara, vicinissima negli esiti alle prove di Paolo Anesi e alla migliore evoluzione in chiave settecentesca degli esempi del Salvator Rosa.

Approfondimenti

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