fine XVI secolo
cm 131,5 x 94
Olio su tela raffigurante figura di imperatore Romano, forse Vitellio;
M. Tanzi, Selezione di Antichi Maestri, 2016, p. 7
«…da un Imperatore romano che esce dall’articolata
bottega dello stesso Bernardino negli anni estremi del XVI secolo, in stretto collegamento stilistico con le quattro serie che il Campi copiò dai Cesari tizianeschi in Palazzo Ducale a Mantova. La tela propone però alcuni problemi, nel senso che questa specie di corpulento John Goodman del Grande Lebowsky in realtà non corrisponde a nessuna delle immagini degli undici Cesari che erano state dipinte da Tiziano tra il 1537 e il 1539 per Federico II Gonzaga; e nemmeno al dodicesimo, Domiziano, quello mancato da Tiziano e inventato da Bernardino Campi per le sue repliche seriali.
Si insinua quindi la domanda se questo non sia il possibile riflesso di un’elaborazione di Bernardino per il suo Domiziano risolto poi secondo formule molto diverse; ovvero si tratti della copia di un dipinto campesco per un’altra serie di personaggi illustri dell’antichità (ma sempre collegato al modello del Vitellio Grimani), non terminato e rimasto nella bottega del pittore, servito da modello per i suoi collaboratori…»
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