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Lo stile barocco, un movimento artistico che fiorì dall’inizio del Seicento fino alla metà del Settecento, rappresenta un periodo significativo nell’evoluzione dell’arte europea. Questo stile è caratterizzato da un’eccentricità e un’eccessiva decorazione, enfatizzando l’aspetto esteriore rispetto ai contenuti interiori.

Storia dello stile Barocco

Il termine “barocco” ha origini incerte, derivando probabilmente dal francese “baroque”, usato nel Seicento per descrivere una perla di forma irregolare. Tuttavia, il concetto di barocco come stile artistico emerse dopo la fine del periodo barocco stesso, con intenti dispregiativi da parte degli scrittori neoclassici.

Il barocco si sviluppò in tre fasi principali, secondo la teoria dello storico Riegl:

  1. Fase iniziale di sperimentazione: Caratterizzata dall’innovazione e dalla definizione di nuovi canoni estetici, come nel Rinascimento con figure come Brunelleschi e Botticelli.
  2. Fase intermedia classica: Segnata dall’apice dello stile, raggiungendo la perfezione assoluta e stabile, come con artisti come Leonardo, Raffaello e Michelangelo.
  3. Fase finale di decadenza: Coincide con il Manierismo e il Barocco, in cui lo stile matura ma si deforma in virtuosismi fatui e ripetitivi.

Significato del termine Barocco

Il termine “barocco” non si limita a indicare uno stile artistico storico, ma riflette una categoria estetica universale, rappresentando tutto ciò che è eccentrico e fuori misura. Questo stile è stato utilizzato per evidenziare la decadenza di un’epoca artistica, ma ha trovato applicazione anche al di fuori del suo contesto storico originale.

Caratteristiche principali

Lo stile barocco è definito da linee curve sinuose e motivi decorativi eccessivi, creando un’abbondanza di dettagli che mira a sorprendere lo spettatore. L’uso del chiaroscuro accentua l’effetto drammatico delle opere, mentre l’horror vacui riempie ogni spazio disponibile con decorazioni intricate.

Definire lo stile barocco non è molto difficile. Uno dei primi parametri è sicuramente l’uso privilegiato che si fece della linea curva. Nulla procede per linee rette ma tutto deve prendere andamenti sinuosi: persino le gambe di una sedia o di un tavolo devono essere curvi, anche se ciò non sempre può essere razionale. Le curve che un artista barocco usa non sono mai semplici, quali un cerchio, ma sono sempre più complesse. Si va dalle ellissi alle spirali, con una preferenza per tutte le curve a costruzione policentrica. Tanto meglio se poi i motivi si ottengono da intrecci di più andamenti curvi.

Un altro parametro stilistico del barocco è sicuramente la complessità. Nulla deve essere semplice, ma deve apparire come il frutto di un virtuosismo spinto agli estremi del possibile. In pratica l’effetto che un’opera barocca deve suscitare è sempre la meraviglia. Dinanzi ad essa si doveva restare a bocca aperta, chiedendosi come fosse possibile realizzare una cosa del genere.

Un altro parametro del barocco può essere considerato l’horror vacui. Con tale termine si indica quell’atteggiamento di non lasciare alcun vuoto nella realizzazione di un’opera. In un quadro, ad esempio, ogni centimetro della superficie veniva sfruttato per inserire quante più figure possibili. In una superficie architettonica non vi era neppure un angoletto piccolo e nascosto che non veniva stuccato con qualche cornice dorata o con qualche inserto di finto marmo. Ciò produce la sensazione che un’opera barocca abbia una «densità» eccessiva: una pietanza con troppi ingredienti.

Altro elemento tipico del barocco è ovviamente l’effetto illusionistico. Ciò è intimamente legato all’atteggiamento di considerare l’arte soprattutto come decorazione. Per cui i finti marmi o le dorature erano utilizzate in sovrabbondanza, per creare l’illusione di preziosità non reali ma solo apparenti. Ma l’effetto illusionistico è utilizzato anche in pittura e in scultura. Nel primo caso la grande padronanza tecnica della prospettiva consentiva di creare effetti illusionistici di grande spettacolarità, come avveniva spesso nelle grandi decorazioni ad affresco. In scultura la padronanza tecnica al limite del virtuosismo più esasperato, consentiva di imitare nel duro marmo aspetti di materiali più morbidi con effetti illusionistici straordinari.

Un ultimo parametro dello stile barocco è infine l’effetto scenografico. Le opere barocche, in particolare quelle architettoniche e monumentali in genere, costituiscono sempre dei complessi molto estesi che segnano con la loro presenza tutto lo spazio disponibile. In tal modo il barocco è la quinta teatrale per eccellenza che faceva da cornice alla vita del tempo, anch’essa regolata da aspetti e cerimoniali improntati a grande decoro.

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Cosa contraddistingue lo stile barocco?

Ciò che distingue lo stile barocco è la sua enfasi sull’illusione, sull’eccentricità e sulla monumentalità. Le opere barocche, sia architettoniche che artistiche, tendono a creare un effetto scenografico, trasformando gli spazi urbani in veri e propri teatri e coinvolgendo lo spettatore con l’abbondanza di dettagli e la complessità delle forme.

Il barocco in architettura

Anche in architettura il parametro stilistico fondamentale fu il decorativismo eccessivo e ridondante, intendendo con il termine «decorazione» un qualcosa che è aggiunto per abbellire. Questo abbellimento era quindi un qualcosa di applicato, di sovrapposto, che non nasceva dalla sostanza delle cose.

Tutto questo decorativismo finì per creare, in realtà, un effetto scenografico. Le facciate degli edifici divenivano le quinte di uno spazio scenico, che erano le vie e le piazze cittadine. Il barocco ebbe, infatti, una diversa concezione degli spazi urbani e dell’urbanistica. Anche qui furono bandite le regolari geometrie preferite dagli architetti rinascimentali, che disegnavano città dalle forme perfette. Ma soprattutto cambiò l’atteggiamento della tecnica di intervento urbano.

La prima fase è senz’altro quella più interessante ed innovativa. Essa prese avvio a Roma, agli inizi del Seicento, grazie ad alcuni architetti di notevole livello artistico: Francesco Borromini, Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona.

Benché i loro edifici furono il frutto di una evoluzione continua, che trovava le premesse nell’ultima architettura rinascimentale romana, tuttavia furono concepiti con una idea rivoluzionaria: quella di rendere curve le piante degli edifici. Soprattutto il Borromini, in alcune chiese come S. Carlo alle Quattro Fontane o Sant’Ivo alla Sapienza, ruppe decisamente con le tipologie fino allora adottate, inventandosi delle chiese, ad aula unica, dalla morfologia e dalla spazialità assolutamente originali. Il Bernini, nel disegnare il colonnato di San Pietro, adottò un’ellissi, e raccordò il colonnato alla facciata con due linee non parallele ma convergenti: una chiara dimostrazione del nuovo gusto barocco. Pietro da Cortona, nella chiesa di S. Maria della Pace, curvò a tal punto gli elementi del prospetto, da creare un inedito rapporto tra edificio e spazio urbano. La curvatura dei prospetti divenne uno dei motivi più felici dell’architettura barocca a Roma, trovando applicazioni notevoli per tutto il Seicento e il Settecento.

In campo europeo l’architettura barocca ebbe notevole diffusione, soprattutto nei paesi latini. Il Portogallo e la Spagna ebbero un’adesione immediata a questo stile, esportandolo anche nelle loro colonie dell’America Latina. Dal Messico all’Argentina, dalla Bolivia al Cile, il barocco divenne lo stile dei nuovi conquistatori. L’Europa centro-settentrionale si convertì al barocco soprattutto alla fine del XVII secolo, e dalla Francia all’Austria, trovò applicazioni quanto mai fantasiose e ricche.

Divenne lo stile del Re Sole, e degli Asburgo, oltre che dei Borbone, creando quel mondo di eleganza e di sfarzosità nelle corti europee del XVIII secolo.

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