XVII secolo
119 x 93
Cerchia di Carlo Cignani (Bologna, 1628 – Forlì, 1719)
Allegoria della carità, da Nicola Vaccaro (Napoli, 1640 – 1709)
Olio su tela, cm 119 x 93
Con cornice, cm 137 x 110
Il pittore originario di Bologna Carlo Cignani, formatosi con Giovanni Battista del Cairo e con Francesco Albani, subì fortemente l’influenza dei più celebri pittori emiliani attivi nel suo secolo e di quello precedente, ovvero Annibale Carracci, il Correggio e, per la prospettiva da sotto in su nonché per l’uso del colore, di Melozzo da Forlì. Dopo il primo preriodo di formazione trascorso in prevalenza in ambito bolognese, nei primi anni Sessanta del Seicento Cignani si trasferì a Roma, dove le sue opere di gusto barocco vennero ampiamente apprezzati e dove ottenne la qualifica di principe dell’Accademia di San Luca. Gli anni della tarda maturità dell’artista furono trascorsi tra Bologna, la città natale, e Parma. Trascorse a Forlì il suo ultimo periodo, anche per la realizzazione del suo grande capolavoro, l’affresco della cupola della cappella della Madonna del Fuoco nella Cattedrale. Nella Pinacoteca civica di Forlì, invece, si possono vedere la tela dell’Incoronazione di Santa Rosa e un Autoritratto. Suo, ma probabilmente con l’aiuto del figlio Felice Cignani, è la Vergine e San Filippo Neri, nella stessa pinacoteca. Vi è poi L’Aurora che vola verso l’azzurro per portare al mondo la luce e la vita (1672-1674), nel palazzo Albicini, sempre a Forlì: l’Aurora rappresenta al suo grado più alto il raffinatissimo idealismo formale di Cignani, risultando così una delle più belle invenzioni figurative dell’arte seicentesca italiana.
In questo bel dipinto eseguito con ogni probabilità tra la fine del Seicento ed il principio del Settecento, l’artista, che da Cignani riprende la monumentalità delle figure e il classicismo di matrice carraccesca che contraddistingue la parabola di sviluppo della pittura bolognese del Seicento, riprende una composizione ideata attorno agli anni ’70 del Seicento dall’artista napoletano Nicola Vaccaro. Nell’Allegoria della Carità di Vaccaro, attualmente conservata presso il Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata a Matera, come da tradizione, la Carità è rappresentata alla stregua di una giovane fanciulla che si prende cura di tre bambini. Nella sua celebre Iconologia, cruciale testo del 1603, il Ripa descrive la Carità come una “donna vestita di abito rosso” che “terrà nel braccio sinistro un Fanciullo, al quale dia il latte, e due altri le staranno scherzando a’ piedi”. I tre fanciulli, secondo questo autore, “dimostrano che sebbene la Carità è una sola virtù, ha nondimeno triplicata potenza”.
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