Barbelli Gian Giacomo (1604-1656),
“Convito per le nozze di Ester e Assuero”,
olio su tela, cm 78,5×101,5, cm con cornice cm 95×116
Gian Giacomo Barbelli inizia la propria carriera nella bottega del pittore Tommaso Pombioli a Crema. Al 1622 risale la prima opera datata e firmata; tra il 1625 e il 1630 si trasferisce a Milano e saltuariamente si reca anche in Valtellina e Alto Lario.
Una volta conclusosi il periodo milanese, nel 1630 ritorna a Crema ed inizia a lavorare a diverse commissioni.
Per tutto il decennio 1630-1640 Barbelli è intensamente attivo fra Brescia, Crema e Lodi tanto da dover aprire una bottega dove lavoreranno Evaristo Baschenis (Bergamo, 7 dicembre 1617 – Bergamo, 16 marzo 1677) e due dei suoi otto figli.
Intensa anche l’attività degli anni Quaranta che comprendono un celebre ciclo di affreschi a Santa Maria delle Grazie a Crema. L’artista lavora, oltre che a Brescia e a Crema, anche a Bergamo e nei paesi limitrofi e l’attività prosegue regolarmente anche negli anni cinquanta.
Nel 1656 viene chiamato a Calcinato per lavorare alla decorazione di Palazzo Mercanda, ma purtroppo nel luglio dello stesso anno viene colpito da una archibugiata durante una battuta di caccia e muore ancora giovane pochi giorni dopo.
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