Scuola emiliana di XVII secolo, Apparizione della Madonna a San Vincenzo Ferrer.

Scuola Emiliana del XVII secolo

Madonna appare a San Vincenzo Ferrer

Olio su tela ovale, cm 65 x 50

La presente opera appartenente alla scuola emiliana del XVII secolo raffigura l’apparizione della Vergine in un turbinio di luce e angeli al santo domenicano Vincenzo Ferreri.

Vestito con l’abito dei domenicani il santo è raffigurato secondo la canonica iconografia che prevede la presenza del giglio, simbolo di purezza,  e del volume del vangelo attraverso cui S. Vincenzo invita alla conversione e alla sequela Christi.

Alle sue spalle arde la fiammella dello spirito che lo illuminava, ricorda anche il “dono delle lingue”: S. Vincenzo è conosciuto come un fervente predicatore, nonostante parlasse solo in spagnolo era ben compreso miracolosamente da tutte le genti.

Nato a Valencia nel 1350, Vincenzo Ferrer proveniva da una nobile famiglia vicina alla casa reale di Barcellona. Entrato nell’Ordine Domenicano, divenne un teologo di fama e consigliere del papa avignonese Benedetto XIII.

Nel 1398, durante l’assedio di Avignone, Ferrer ebbe una visione mistica che lo spinse a dedicarsi alla predicazione itinerante. Per i successivi vent’anni, viaggiò in tutta Europa, soprattutto nella penisola iberica, infiammando le folle con i suoi sermoni apocalittici e il suo carisma. Le sue prediche, incentrate sulla penitenza e l’imminente avvento dell’Anticristo, ebbero un impatto dirompente. Non solo ottennero numerose conversioni, ma alimentarono anche disordini antiebraici e la conversione forzata di migliaia di ebrei.

Ferrer si impegnò attivamente nella risoluzione dello Scisma d’Occidente, fallendo nel tentativo di convincere i papi rivali a rinunciare alle loro pretese. Tuttavia, nel 1415, la Corona d’Aragona, su suo consiglio, sottrasse l’obbedienza a Benedetto XIII.

Figura controversa e di grande influenza, Ferrer si considerava l’angelo dell’Apocalisse, incaricato di preparare il mondo alla Seconda Venuta di Cristo. Morì in Francia nel 1419, e fu canonizzato nel 1455.

L’oggetto è in buono stato di conservazione