Pittore fiammingo, XVI/XVII secolo, Gesù tra i dottori – Annunciazione

Pittore fiammingo, XVI/XVII secolo

Gesù tra i dottori – Annunciazione

(2) Olio su tavola, cm 22 x 17

Con cornice cm 26 x 19,5

A mezzo tra la maniera moderna e il pieno spirito controriformistico, la presente coppia di tavole annuncia, nella brillantemente picchiettata pigmentazione coloristica, la mano tutta fiamminga dell’artista. Ma se di ambito fiammingo risulta essere la generale intelaiatura delle scene e quella specifica e particolarissima concezione tonale, raggrumante i volti e le vesti dei personaggi ritratti in sempre riconoscibili moduli d’oltralpe, è d’obbligo riconoscere nella coppia anche la marca spiccatamente fiorentina. Soltanto un artista che fosse passato totalmente attraverso la maniera moderna avrebbe infatti saputo infiammare di tanta calda espressività i colori utilizzati. Anche la felice soluzione di presentare i dottori possentemente di spalle dichiara la certa visita dell’artista al capoluogo toscano.

Tra la fine del XVI secolo e il principio di quello successivo le gilde fiamminghe poterono finanziare diversi viaggi per gli artisti ad esse appartenenti verso il territorio italiano. Una sosta prolungata nelle maggiori città nostrane, innervate lungo prolifiche reti di scambio, consentì agli artisti fiamminghi di aggiornarsi circa quelle novità tardocinquecentesche tanto analizzate dalla critica moderna.

A Firenze la pittura fiamminga ebbe larga diffusione a partire già dal principio del XV secolo, anche grazie ai contatti stretti con i banchieri toscani di stanza nelle Fiandre. Pittura italiana e fiamminga allacciarono così un fecondo rapporto destinato a condizionare largamente le generazioni future. Si citino a questo proposito i delicati linearismi di Giovanni Stradano, fiammingo anche lui (detto; ma già Jan Van der Straet, 1523-1605), che con il suo Ulisse, Mercurio e Circe per lo Studiolo di Francesco I di Palazzo Vecchio di Firenze, si accosta suggestivamente ai presenti nello spirito generale; come parimenti determinante potrebbe essere stato per il nostro artista l’influsso di Girolamo Macchietti (Firenze, 1535-1592).

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