Nicola Levoli (Rimini, 1728 – 1801), Nature morte con ortaggi

Nicola Levoli (Rimini, 1728 – 1801)

Coppia di nature morte con ortaggi in un interno di cucina

(2) Olio su tela cm 71,5 x 108

Con cornice, cm 80 x 117

Il pendant in esame, due oli su tela dal formato orizzontale raffiguranti una Coppia di nature morte con ortaggi in un interno di cucina, sono riconducibili per caratteristiche formali e iconografiche alla mano del pittore emiliano Nicola Levoli (Rimini, 1728 – 1801). Nato a Rimini nel 1728 con il nome di Remigio Enrico Policarpo dal padre Giacomo Nicola Policarpo, medico chirurgo, e da Anna Alda Maddalena Sarzetti, con il nome di Remigio Enrico Policarpo, nel 1747 fu avviato alla vita monastica del monastero agostiniano di San Giacomo Maggiore di Bologna prendendo, l’anno successivo, i voti solenni e assumendo il nome, con cui è conosciuto, di Nicola. Da sempre appassionato di pittura, tuttavia, nel 1762 decise di iscriversi all’Accademia Clementina di Bologna, dove fu allievo di Ubaldo Gandolfi, direttore dell’Accademia dal 1761.  Nel 1765 vinse un concorso per la pittura di fiori, collaborando con il maestro su alcune tele sempre di carattere floreale. Nel corso della sua carriera Levoli dipinse anche alcune pale d’altare e opere sacre, ora perdute. Nel 1769, divenne associato al convento di Sant’Agostino a Rimini, dove visse fino alla soppressione del 1797 dopo l’occupazione francese. Fu inviato al Convento dei Minori Osservanti, dove vi rimase fino alla sua morte, avvenuta nel 1801. 

Nicola Levoli, la cui arte è stata oggetto di una recente rivalutazione, è noto, però, soprattutto per i suoi lavori di nature morte, che si caratterizzano nella maggior parte dei casi come domestiche e poetiche composizioni di pesci dell’Adriatico e di altre cose mangerecce. Le sue opere sono dominate da una pennellata corposa e materica, dove emerge una spiccata sensibilità nei confronti di un veritiero realismo, oltre che di un’assoluta precisione e attenzione ai dettagli. Le sue composizioni si distinguono proprio per il loro presentarsi armoniose ed equilibrate, dove nulla è lasciato al caso e, anzi, vi è un raffinato utilizzo di luce e ombre per creare un senso di profondità e dimensione. 

La coppia in esame presenta una composizione semplice ed essenziale, con pochi oggetti disposti su una un piano e una profusione di ortaggi, suoi soggetti principali insieme a frutta, pane, formaggio, pesce e carne. Precise e minuziose, le due tele riflettono la sua attenta osservazione della realtà, resa con colori caldi, sobri e armoniosi. Apprezzate per la loro bellezza e per il loro valore storico, ci offrono una preziosa testimonianza della vita quotidiana nell’Italia del Settecento.

Molte importanti collezioni possiedono opere di questo artista, come il Museo della città di Rimini, sua città natia.  

L’oggetto è in buono stato di conservazione

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